domenica 30 maggio 2010

Post it

"Mi piaci quando taci perchè sei come assente
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Distante e dolorosa come se fossi morta
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Allora una parola, un sorriso bastano
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E son felice, felice che non sia così."
(Pablo Neruda)

sabato 29 maggio 2010

Mentre tutti dormono II...

...io mi faccio una tazza di latte e caffè. A quest'ora? Eccerto...soprattutto a quest'ora e soprattutto se non si riesce a dormire, che per la verità io non ho affatto sonno, proprio come i vecchi tempi.
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Ho calcolato che è circa un mesetto che non faccio un dolce e molto più di un mese che non panifico con il mio lievito fatato alchè, oltre alla tazza di latte, ho deciso di fare un piccolo rinfresco...chissà che domani mi venga voglia di mettermi all'opera? Mi mancano un po' le infornate/sfornate delle 6 del mattino, il profumino dei biscotti da portare a lavoro e il pane da mangiare a pranzo (ci crediamo?) se c'arrivava O_o
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Un po' a sto punto mi manca anche la "me nottambula"...non credete anche voi che di notte si partoriscano le cose migliori? Questa notte non è completamente silenziosa, comincio a sentire qualche rumore di città ma riesco comunque a pensare alle cose più disparate....ad esempio, mentre preparavo il caffè mi è venuta in mente una scena di quando ero piccola, di quando il caffè lo preparava mia madre mentre io, a mia volta, mi preparavo i panini per andare in gita...
Un po' di prosciutto di qua, un po' di formaggio di là...valigia, pronti via.
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E' già la seconda volta che oggi mi capita di ricordare pezzi di casa. In serata sono andata a correre e alla fine, mi sono sdraiata nel parco soffermandomi a guardare il cielo e le rondini. Così mè tornato in mente il cielo azzurro di primavera, dalle mie parti, quando di rondini se ne vedono davvero tante e la differenza sostanziale tra qui e la Puglia sta nel fatto che (qui) il cielo è molto meno azzurro e delle rondini non riesci a sentirne il suono.
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Ad ogni modo, in Puglia, la primavera è la stagione che amo di più, per l'esplosione dei colori, il verde e i fiori e anche le rondini...mi rendo conto che in tutto quello che una grande città riesce a dare ti perdi le piccole cose che forse, nella loro semplicità, sono quelle essenziali in grado di renderti felice.
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Mi piacciono le cose semplici, mi piace mangiare semplice anche se per prima elaboro ogni ricetta che mi passa sottomano...resta il fatto che mi manca la semplicità e il calore di casa, che poi...quando ci sto per troppo tempo, la vita mi sembra così monotona ma qui..cosa cè di così poco monotono? Che forse monotono è dappertutto, dipende dal modo in cui si vive dappertutto...no?
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Dipende da quello che si cerca e da quello che si trova o non si trova, possibile che quello che io stia cercando qui non l'abbia ancora trovato. Qui o da chiunque altra parte quello che vorrei è la semplicità delle piccole cose che riescono a trasformare ogni momento che vivo in attimi felici.
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Dovè che l'ho letto che la felicità è fatta di tanti attimi felici? Forse qui.
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"E crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose...
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... impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità ...che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentirti una felicità lieve.
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...e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
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E impari che l'amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e quei cinque minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore...
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...e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
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Impari che la felicità è anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia."
(Fabio Volo)

martedì 18 maggio 2010

Post-it

Stamattina gironzolando ho letto questa storia. Per cominciare la giornata con qualche spunto di riflessione in più...che ognuno di voi possa trottare felice ^_^
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Un giorno, il cavallo di un contadino cadde in un pozzo, non riportò alcuna ferita, ma non poteva uscire da lì con le sue proprie forze. Per molte ore l’animale nitrì fortemente, disperato, mentre il contadino pensava a cosa avrebbe potuto fare, finalmente il contadino prese una decisione crudele: pensò che il cavallo era già molto vecchio e non serviva più a niente, e anche il pozzo ormai era secco ed aveva bisogno di essere chiuso in qualche maniera. Così non valeva la pena sprecare energie per tirarlo fuori dal pozzo. Allora chiamò i suoi vicini perchè lo aiutassero a interrare vivo il cavallo. Ciascuno di essi prese una pala e cominciò a gettare della terra dentro il pozzo. Tuttavia, con sorpresa di tutti, dopo che ebbero gettato molte palate di terra, il cavallo si calmò. Il contadino guardò in fondo al pozzo e con sorpresa vide che ad ogni palata di terra che cadeva sopra la schiena, il cavallo la scuoteva, salendo sopra la stessa terra che cadeva ai suoi piedi. Così, in poco tempo, tutti videro come il cavallo riuscì ad arrivare alla bocca del pozzo, passare sopra il bordo e uscire da lì, trottando felice.
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La vita ti getta addosso molta terra, tutti i tipi di terra, soprattutto se tu sei già dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo è scrollarsi la terra che portiamo sulle spalle e salire sopra di essa. Ciascuno dei nostri problemi è un gradino che ci conduce alla cima. Possiamo uscire dai buchi più profondi se non ci daremo per vinti. Adoperiamo la terra che ci tirano per fare un passo verso l’alto !
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Ricordati delle 5 regole per essere felice:
  1. Libera il cuore dall’odio.
  2. Libera la mente dalle eccessive preoccupazioni.
  3. Semplifica la tua vita.
  4. Dà in misura maggiore e coltiva meno aspettative.
  5. Ama di più e….accetta la terra che ti tirano, poichè essa può essere la soluzione e non il problema.
BUONA GIORNATA ^_*

lunedì 17 maggio 2010

Di come se vi guardo sono certa che...

...esiste.
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...di come la speranza è l'ultima a morire.
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...VI VOGLIO BENE.
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"Credo che l'uomo perfetto sia quello che potrebbe stare in qualunque parte del mondo ma sceglie di stare con lei perchè la vita accanto a lei è più bella".
(The perfect Man)

sabato 1 maggio 2010

Il segreto sta nel cuore

Gira che ti rigira non sono riuscita a rispettare la scadenza del contest di Sandra in collaborazione con le Fattorie Fiandino.
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Per fortuna però, ho appreso con piacere di esser stata graziata e seppure in ritardo eccomi qui con la mia ricetta. Devo dire che, nonostante abbia aderito in maniera del tutto casuale, una volta ricevuto il prelibato INGREDIENTE SEGRETO ho accolto l'idea con ancor più entusiasmo ^_^
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...per cui, grazie a Sandra e alle Fattorie Fiandino per questa interessante iniziativa :)
Il cielo su Milano oggi non lascia presagire nulla di buono, credo sia predisposto alla pioggia ma per ora non mi lamento, non ho programmi in vista e a dire il vero a me, a differenza di molti, sembra un giorno come gli altri. Un solito weekend incolore milanese O_o
Ritornando al burro, che incolore non lo è per niente, è stato sorprendente e ho deciso di impiegarlo per sfornare questa torta "cibosa" di cui parlerò tra meno di un secondo.
Assieme al burro, girovagando in uno dei miei discount internazionali di fiducia, ho trovato un'altro ingrediente interessante che non avevo ancora avuto modo di utilizzare prima: SWEET & CRUNCHY COCONUT e cioè COCCO DOLCE ESSICATO TOSTATO E CROCCANTE ^_^
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BUONITTIMO! E ora la ricetta :)
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" TORTA SABLE' PARADISO DAL CUORE CREMOSO"
Ingredienti per la frolla:
  • 250 gr di farina 00 BIO
  • 150 gr di burro salato delle Fattorie Fiandino
  • 80 gr di zucchero semolato
  • 20 gr di zucchero a velo vanigliato
  • 1 tuorlo di media grandezza
  • 30 gr di sweet&crunchy coconut
Ingredienti per la crema al latte di cocco:
  • 300 ml di latte di cocco
  • 100 ml di latte parzialmente scremato (o vegetale a scelta)
  • 2 tuorli
  • 100 gr di zucchero
  • 1 cucchiaio di fecola di patate
  • 1 cucchiaio di rum
Ingredienti paradiso (ebbene si,senza burro e senza olio):
  • 200 gr di farina 00 BIO
  • 2 uova medie
  • il succo di un pompelmo giallo di medie dimensioni
  • la scorza grattuggiata del pompelmo
  • 100 gr di zucchero
  • 1/2 bicchiere di latte o poco meno
  • 50 gr di Cramberries rossi disidratati
  • 1/2 bustina di cremortartaro
PROCEDIMENTO: partiamo dalla frolla. Lavorare velocemente farina, zucchero e burro a tocchetti, freddo; aggiungere il tuorlo e il cocco dolce tostato, se necessario aggiungere del latte e ricavare un panetto che andremo a riporre in frigorifero per almeno 30 minuti.
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Nel frattempo preparare la crema. Con una frusta lavorare i tuorli e lo zucchero, aggiungere la fecola e continuare a mescolare fino ad ottenere un composto liscio senza grumi. In un pentolino, scaldare il latte con il rum e versarlo (tiepido) a filo nella miscela di uova, zucchero e farina un po' per volta.
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Trasferire il tutto nuovamente sul fuoco medio/basso e portare ad ebollizione sempre mescolando finchè il composto si addensi. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.
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Preparare la torta soffice. Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la scorza e il succo di pompelmo giallo e mescolare delicatamente.
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Aggiungere la farina e i cramberries rossi precedentemente ammollati nel 1/2 bicchiere di latte; per ultimo, unire il cremortartaro e mescolare dal basso verso l'alto, con maggiore delicatezza eseguirete quest'operazione più soddisfacente sarà il risultato che otterrete.
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In uno stampo a cerniera con diametro di 24 cm, stendere la frolla sulla quale andremo a versare la crema al latte di cocco, sulla quale verseremo l'impasto soffice. Infornare per circa 50 minuti in forno preriscaldato a 160°. Controllare la cottura con uno stecchino.
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Sfornare e servire spolverizzando con zucchero a velo ^_^
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"Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi".
(James Joyce)